20.6.07

ΤΟ ΠΡΩΤΟΣΕΛΙΔΟ ΤΗΣ ΙΤΑΛΙΚΗΣ ΕΦΗΜΕΡΙΔΑΣ IL MANIFESTO

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Το πρωτοσέλιδο της ιταλικής εφημερίδας IL MANIFESTO στις 16/7/2007.
Μάλλον θα αργήσουμε αρκετά χρόνια μέχρι να δούμε ανάλογο πρωτοσέλιδο σε ελληνική εφημερίδα. Τι λέτε;

2 σχόλια:

  1. La grande parata
    Mariuccia Ciotta


    Una persona non più separata dalla vita, non più forma escludente dell'altro, è in trasparenza quella che sfilerà oggi per le strade di Roma. Un corpo mutante, plurale, molteplice e non più scisso tra anima e cosa, unicum che respinge la declinazione dell'essere umano tra persona e non-persona. L'orgoglio non è solo gay, ma dice la condizione, respinta dalla chiesa cattolica, di chi esige la libertà di uomini e donne in nome di una soggettività diversa.
    Gli omosessuali imbarazzano per una presupposta estraneità alle categorie dell'io maschile, il soggetto fondante, e si pongono in una zona grigia, pericolosa dove non è più visibile la linea che separa l'uomo-animale dall'altro da sé. Terra contro cielo. Quanta paura di fronte all'esibizione della sessualità, della «mascherata», piume e paillettes, che anche secondo i più seri sostenitori del Gay Pride rischiano di mostrare solo la «superficie», appunto, i corpi, mentre quel che conta è esibire la «normalità». Siamo come tutti gli altri, abbiamo diritto al matrimonio, ai figli, al riconoscimento giuridico... Meglio però sarebbe mettere in crisi gli «altri», non prenderli più a modello. Questa manifestazione non sarà l'altra faccia del Family Day - da una parte la sacra famiglia e dall'altra il suo corrispettivo deviante - ma una radicale messa in discussione delle relazioni d'amore, praticate dalla maggioranza desiderante e ignorate da istituzioni e pontificato.
    La politica ritroverà il contatto con chi dovrebbe rappresentare e smetterà il suo timido negoziato con teodem e teocon solo se ne riconoscerà l'esistenza. I valori sono altrove, i tesori e i tesoretti vanno destinati a tutto ciò che non è «famiglia tradizionale», cellula e specchio dei rapporti violenti, di sopraffazione e di forza che si dispiegano nella società, quella che va per la maggiore, liberista e non libertaria, quella che saccheggia emozioni e risorse. Toglie ai «figli di un dio minore» e dà ai «cittadini» dotati di diritti naturali. Perciò il Gay Pride riguarda tutta la sinistra, che non è invitata a dimostrare solidarietà e «tolleranza» ma a combattere tentazioni identitarie, integralismi religiosi e laici, perché non sarà una legge, buona o cattiva, a rivoluzionare lo stato di cose presenti. La critica all' ordine simbolico e la metamorfosi come pratica corrente saranno le parole d'ordine ideali della grande parata di oggi.
    In campo, una «persona aperta a ciò che non è mai ancora stata», come scrive il filosofo Roberto Esposito in Terza persona. Se il Gay Pride sarà disertato dalle forze di governo, spaventate dalle richieste di legittimità di coppie scomunicate da Ratzinger, l'abisso che le separa dalla realtà sarà incolmabile. Come è già avvenuto, la loro piazza sarà sempre più senza popolo.

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  2. Κρίμα πάντως που το imageshack δεν δείχνει τις φωτογραφίες. :-(

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